L'IMPORTANZA DELL'ACQUA PER LA VITA E IL PIANETA
L’acqua è l’elemento più abbondante sulla superficie terrestre e costituisce la base della vita per tutti gli organismi viventi. È indispensabile per il benessere umano, il funzionamento degli ecosistemi naturali e la regolazione del clima. Sebbene copra il 70% della superficie terrestre, solo il 2,5% è acqua dolce, e di questa una quantità inferiore all'1% è accessibile per l'uso umano.
RISPARMIO IDRICO
L'Italia affronta una significativa dispersione idrica: il 41,4% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione viene perso a causa di scarsa manutenzione delle infrastrutture. Inoltre, il consumo medio pro capite di 220 litri d'acqua supera quello della media nord-europea di 190 litri. Un uso consapevole della risorsa idrica deve partire da comportamenti quotidiani più responsabili e coinvolgere tutti i settori produttivi, dall'agricoltura all'industria. È essenziale adottare un modello di gestione adattivo che monitori in modo continuo prelievi e consumi a livello di bacino, assicurando un bilancio idrico equilibrato e riducendo gli sprechi.
RECUPERO E RICICLO
Attualmente in Italia viene recuperato solo l'11% dell’acqua piovana. Tuttavia, una parte considerevole degli utilizzi domestici e industriali non richiede acqua potabile, che potrebbe essere sostituita da acque riciclate. Incrementare il recupero di acque piovane e grigie attraverso sistemi di raccolta e reti duali non solo ridurrebbe il carico sui depuratori, ma diminuirebbe i consumi di acqua potabile. La creazione di una normativa quadro che promuova il recupero e riutilizzo delle acque, insieme a incentivi per l'installazione di impianti specifici, potrebbe portare significativi benefici ambientali ed economici.
TUTELA DEL SUOLO
Il suolo impermeabilizzato ostacola la ricarica delle falde acquifere e aumenta il rischio di erosione e inondazioni. Ogni anno in Europa, più di 20 km³ di acqua piovana vengono persi a causa delle superfici impermeabili. Una stretta connessione esiste tra la qualità del suolo e quella delle acque: contaminazioni del suolo si riflettono inevitabilmente sulla purezza delle acque. È cruciale implementare misure per recuperare la permeabilità del suolo, come il principio di invarianza idraulica, che garantisce che i nuovi interventi edilizi non modifichino il naturale regime idraulico preesistente.
L'IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il cambiamento climatico sta alterando il ciclo dell’acqua, influenzando fattori primari come temperatura e umidità, oltre a quelli secondari come l’evaporazione. Questo ha ripercussioni sulla disponibilità idrica globale, influenzando anche l'Italia, dove si assiste a fenomeni meteorologici estremi, ma non è corretto parlare di tropicalizzazione.
CONSEGUENZE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Gli effetti del cambiamento climatico includono fenomeni come la siccità prolungata, precipitazioni concentrate e l’aumento del numero di profughi climatici, soprattutto in Africa. In Italia, eventi meteorologici estremi stanno diventando più frequenti. Si prevede che entro il 2100 questi fenomeni potranno essere 15 volte più frequenti rispetto ad oggi, con implicazioni significative per la gestione delle risorse idriche.
È necessario sviluppare una strategia nazionale di lungo termine per migliorare la gestione delle risorse idriche, affrontare le carenze infrastrutturali e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Nel 2017 i prelievi globali di acqua ammontavano a circa 6.000 km3, ma si stima che possano raggiungere 8.700 km³ nel 2050 e quasi 12.700 km³ entro il 2100. Questo incremento è legato alla crescita demografica e allo sviluppo economico, mettendo ulteriore pressione su una risorsa già limitata e vitale.
IL RUOLO DEI CITTADINI
Nella sua campagna di sensibilizzazione e conoscenza #salvalacqua, il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ha lanciato il temine “idrocivismo” per promuovere nei cittadini una maggiore consapevolezza nel risparmio e il riuso dell’acqua. Il FAI ha richiamato anche la necessità di misure legislative per ridurre la dispersione idrica, incentivare la depurazione e il recupero dell’acqua.
Il miglioramento delle infrastrutture idriche è una priorità per garantire la sicurezza e la disponibilità di acqua in futuro. Questo richiede ingenti investimenti per rinnovare le reti di distribuzione, ridurre le perdite e adottare tecnologie avanzate per la gestione dell’acqua, nonché una rendicontazione dei consumi più trasparente per i cittadini, una "Bolletta Blu" che favorisca un consumo più consapevole.
L'attuale spesa italiana di circa 32-34 euro per abitante è ben al di sotto della media europea, e per colmare il divario servirebbero circa 5 miliardi di euro all'anno. È urgente accelerare il ritmo di rinnovo delle reti e implementare soluzioni innovative come i tetti verdi e pavimentazioni permeabili per ottimizzare la raccolta e l’uso dell’acqua.
VERSO UNA STRATEGIA NAZIONALE PER L'ACQUA
Sempre il FAI nella campagna #salvalacqua ha richiamato l’attenzione alla necessità di sviluppare una strategia nazionale di lungo termine per migliorare la gestione delle risorse idriche, affrontare le carenze infrastrutturali e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La Fondazione ha lanciato un Patto per l'acqua per garantire una gestione integrata e sostenibile, promuovendo cicli virtuosi che coinvolgano cittadini, enti locali e il governo.
Oltre alla modernizzazione delle infrastrutture, è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga agricoltura, industria e uso domestico, con l’obiettivo di massimizzare l'efficienza idrica. Misure come il recupero e il riciclo delle acque reflue, l'adozione di tecniche agricole a basso impatto idrico e l'introduzione di incentivi per ridurre i consumi domestici possono contribuire a un utilizzo più sostenibile della risorsa. Solo con una strategia nazionale coordinata sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide poste dalla crescente scarsità d'acqua e dal cambiamento climatico.